– Com’è che ti chiami?
– …
– Facciamo: Sergio.
– …
– Sai cosa vuol dire Sergio in Italiano?
– …
– Sergio: quando torni a Shangai, vengo con te.
– …
– E sì: devo sco***mi un sacco di cinesi.
– …
– Prova a dire “Ramarro”
– “Lamallo”
– E no: “erre”, non “elle”! Devi fare pratica. Ripeti con me: “Tr**a”
– “Tloia”
[suona un telefono]
– È mia madre. Pronto? Ciao mamma. Sí tutto bene. Sono qui al bar con il mio compagno di laboratorio, è cinese. Saluta.
– Buongiolno signola
– E no: “erre”, non “elle”… Devi fare pratica!
– Tloia!
– No mamma, non dice a te. Sí, sto attento. Va bene mamma. Ciao Mamma. Ciao. Ciao.
– Ti saluta mia mamma.
– …
– Ma tu cosa hai visto in Italia?
– …
– Ma preferisci la Cina o il Giappone?
– …
– Adesso ti spiego come si saluta.
– Paolo, guarda che è tardi: dobbiamo andare.
– Tloia.
(grazie a Francesca per avermi aiutato a raccogliere questa preziosa testimonianza etnografica e a Valeria per averci garantito la copertura facendo finta di parlare con noi)