Cantando in bicicletta

Memo: ricordarsi di non cantare Lou Reed quando si è fermi in bicicletta al semaforo, almeno non la parte di Candy che non perde la testa…

(confidando nel potere fonoisolante del casco dei conoscenti sopraggiunti all’improvviso e nella scarsa conoscenza dell’inglese dell’italiano medio)

Un elettore démodé

Tra poco usciranno i primi exit poll, cui crederanno solo i polli. Poi ci saranno le proiezioni piene di fantasia, poi i risultati veri. E forse domattina non ci ricorderemo più nulla di quello che abbiamo detto oggi. Ma, nelle quiete prima della tempesta (o, meglio, tra una tempesta e l’altra), lasciate che vi esponga […]

Non è stata colpa mia

Ogni anno, da alcuni anni, per Natale una cara amica di famiglia ci regala una scatola da 24 boeri artigianali, prodotti da un non meglio specificato conoscente. I boeri sono di una bontà straordinaria e giungono ogni volta con la raccomandazione di non mangiarli subito, perché “devono maturare”. Così vengono riposti al riparo dalle gozzoviglie […]

Il collegio in Isvizzera

Lessico famigliare è un termine entrato nel lessico famigliare di tutti noi, da quando, nel 1963, Natalia Ginzburg ha pubblicato il romanzo autobiografico Lessico famigliare. Appare oggi scontato affermare come ogni famiglia abbia un frasario proprio e esclusivo, confine impalpabile della propria identità, fondamenta di quello che poi ciascuno di noi diventerà. Questo è, credo, […]

Buon Natale

Amici carissimi del Paolone,eccoci qua per un altro Natale insieme. Vi garantisco che quando tutto questo è iniziato, non l’avrei proprio detto… Comunque, anche se con un po’ di fatica e un po’ in affanno, siamo pronti alla terza stagione di questo inutile ma appassionato blog. Come l’anno scorso (quindi, come direbbe il mio amico […]

Le migliori menti

Da un po’ di tempo leggo La Stampa con una certa frequenza e con piacere. Sarà Mario Calabresi, sarà la presenza di alcuni editorialisti che stimo (Irene Tinagli soprattutto, ma anche Gianni Riotta, Mario Deaglio e tanti altri, senza dimenticare il golem-melog-hiano Gianluca Nicoletti). Sarà il prode Gramellini, che quando non è troppo populista o […]

Balla che ti passa

Che poi, dopo aver fatto la guerra e, in qualche modo, averla vinta, uno ci ha voglia di ballare, mi pare logico.   A Milano, nel 1945, appena cessate le ostilità, i giovani componenti della 48° Brigata Matteotti decisero di impegnare il premio conferitogli dal C.L.N. per aver catturato un gerarca in fuga per ricostruire […]

Al mercato dei Bambini Rossi

Nell’aprile di quest’anno sono stato a Parigi, in visita alla nostra sede distaccata e alla fondazione Lizieres. Avevo il privilegio di essere ospite della nostra socia nel Marais, quartiere davvero splendido. Abbiamo passeggiato molto e portato la Luisa alla scoperta della città. Ben indicati, abbiamo visitato anche il piccolo e splendido Marché des enfants rouges. […]

Il pozzo e la mano

Il recente compleanno palindromico di un vecchio amico (e non di un amico vecchio) mi ha fatto ricordare un gioco che facevamo in studio qualche tempo fa. Era semplice e divertente e consisteva nello scoprire le personalità nascoste in ognuno di noi, anagrammando il nome.

C’era, per esempio, Olemano il Pazzo, condottiero minore longobardo figlio di Mazimane Il Rozzo e Fecistima L’Amata.

C’era poi Ozo “La Mina” Lopez, pirotecnico torero ispano-boemo, noto anche per il suo considerevole attributo virile, detto “lo pilone” o “mazza”. Un di lui parente, dopo un viaggio a Casablanca, si era trovato nell’imbarazzante stato di Zia Manolo Lopez.

E come dimenticare Noe “Zazà” Pomillo, investigatore ebreo-ragusano dalla strana camminata a gambe aperte, o Zollo “pane azimo”, panificatore kosher beneventano?

E poi Ale “Il Manzo” Pozo, noto tamarro valenciano, Emillo “ano pazzo”, tizio ispanico dalle evidenti inclinazioni, Pina “malo olezzo”, prostituta di bassa lega poco avezza all’igiene personale, Ezio “molla” Ponza, saltatore olimpionico di Anagni, “Animale” Lo Pozzo, incitatore degli Ultrà palermitani dai modi un po’ rudi, Apollo “mai nozze”, playboy greco di grande bellezza e scarsa serietà e Leo “pinolo” Mazza, indegno parente del compagno e maestro di questi giochi nei tempi che furono.

Si potrebbe dire che non avevamo molto da fare, o forse avevamo più energie. In ogni caso ci si divertiva parecchio

Il fesso con la fissa

Il fesso con la fissa punta dritto alla fossa. Il telaio blu cobalto, congegnato per la pista, sfreccia rapido sull’asfalto: è un piacere per la vista! Il copertone tubolare sul selciato fa imprecare col sellino d’altri tempi che pregiudica accoppiamenti.

Il cardigano svolazzante su maglietta aderente: abbinamenti di colore da daltonico impenitente.L’occhio pesto e un po’ fumoso da fruitore abituale di sostanze e di pietanze dalle dubbie conseguenze scruta da dietro agli occhiali blu, con le lenti un po’ fumè, da cantante tardo-punk, a suoi tempi demodè.

Il mozzo fisso con catena concatena i movimenti, quelli rapidi e quelli lenti. Perché mai sprecare gomma e preziosa aerodinamica per ospitar rozze ganasce che mi arrestino la cinetica? Per frenare, che ci vuole, basta smetter di pedalare. Disse il fesso con la fissa prima di capitolare…

Guarda, mamma, senza freni; guarda, mamma, senza mani; guarda, mamma, senza denti!

Il mio pezzo di Obama

Ma voi ve le ricordate le feste delle medie? Che sofferenza terribile. Io ricordo una festa di carnevale in prima media: la palestra condominiale di un’edificio borghese di via Previati, tutti in piedi lungo il muro, la patatine stantie, la fanta appiccicaticcia. Io mi ero travestito da Ronald Reagan (ma senza Keanu Reeves sotto): in […]

Il disco perfetto

Un iMac G3 Bondi Blue del 1998 è in grado di leggere (e di scrivere) senza alcuna difficoltà una chiavetta usb da 8Gb comprata al supermercato. Incredibile, no? Un iMac G3 Bondi Blue del 1998 è anche in grado di demolire ogni tua certezza e gettarti nello sconforto, semplicemente permettendoti di rivedere improvvisamente fotografie digitali […]

Come quello del cavallo

Un cacciatore, risalendo una mulattiera di montagna, si imbatte in un cavallo steso a terra. Il povero equino, probabilmente reduce da una rovinosa caduta, ha entrambe le zampe anteriori rotte. Il cacciatore, mosso a pietà, arma la doppietta e lo abbatte. Poi si reca dal cavaliere che, appoggiato malconcio al tronco di un albero, ha […]

N.S.F.W.

N.S.F.W. Forse vi siete imbattuti in questa sigla, girando per l’Internét. Se navigate in rete solamente la sera, a casa vostra, in un angolo buio del divano, dopo aver messo a letto la famiglia, non è necessario che ne conosciate il significato. N.S.F.W. Not suitable for work. Ovvero: della necessità di avere dei rudimenti di […]

La mattina davanti alla scuola

La mattina davanti alla scuola si vedono cose che voi umani non potreste immaginarvi.

Genitori e figli in anticipo che ingannano il tempo, genitori e figli in ritardo forse ingannati dal tempo. Facce sveglie, facce assonnate, occhi cisposi, occhi con l’ombretto, labbra truccate, labbra di nesquick. Madri di quarant’anni che indossano gli stessi vestiti delle figlie di dieci anni. Figlie di dieci anni che indossano gli stessi vestiti delle madri di quarant’anni. Padri in completo gessato con pashmina briatoriana, padri in tuta da ginnastica, padri con i jeans a vita molto, molto bassa. Nonni con l’aria sperduta, sopraffatta. Nonne over sessanta con gli stessi vestiti delle figlie di quarant’anni, che sono poi gli stessi vestiti delle nipoti di dieci anni. Madri di molti colori, colf di colore molto diverso dal bambino che accompagnano. Madri carine, madri belle, son tutte belle le mamme del mondo, ma certe son proprio gnocche. Bambini in pantaloni corti e t-shirt accanto a bimbe con piumino-con-il-cappuccio-peloso. Padri in bicicletta con il monopattino sottobraccio, figli in monopattino e padri in affanno con il giornale sottobraccio, padri in monopattino con i figli sottobraccio. Madri al telefono, padri al telefono, figli al telefono: si parleranno tra loro? Vigili gentili che ti fanno attraversare, SUV giganteschi che non sanno dove parcheggiare. Cartelle rosa e cartelle rosse, cartelle di Hallo Kitty, cartelle delle Winx, cartelle di Cars e cartelle della nonna; cartelle piccoline e cartelle gigantesche, cartelle trolley, cartelle SUV, cartelle Bus (cartelle abbastanza grandi da contenere chi le trasporta).

Poi suona la campanella, un urlo liberatorio, e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia.

Lauree triennali in Bovisa

Qualcuno vuole per favore spiegargli la differenza tra “vestirsi eleganti per la laurea” e “partecipare al provino per il ruolo di agente immobiliare in un film di Almodóvar”? Grazie.

Qualcuno vuole per favore spiegargli la differenza tra “vestirsi eleganti per la laurea” e “agghindarsi affinché gli automobilisti notino la bella presenza durante l’esercizio della professione a bordo strada”? Grazie.

Qualcuno vuole per favore spiegargli la differenza tra “vestirsi eleganti per la laurea” e “perché mai dovrei mettermi la cravatta per questi stronzetti che si laureano, che poi quella triennale non è neanche una laurea e non ci sono più gli studenti di una volta”? Grazie.

Con ogni evidenza, sto invecchiando; e, invecchiando, inacidisco.

Dottoooore, dottoooore, dottore del…

Entrare nel MiTo

La fine dell’estate è il momento sbagliato per ricominciare a lavorare. La pioggia sferza impertinente le giacche leggere, esibizionistiche, portate con sprezzo del tutto cosciente delle condizioni meteorologiche, e tocca tornare a casa fradici, bisbetici e quasi artritici. Le ragazze, appena rientrate, necessitano mostrare con abbondanza le giovani membra abbronzate rigirandosi, con paziente costanza, sulle […]

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