Oggi mi è successa una cosa davvero strana. Ero in motorino, fermo a un semaforo di corso Sempione – l’ultimo, prima della zona pedonale – quando una signora che stava questionando con uno che voleva lavarle il vetro è avanzata di qualche metro, salendomi sul piede con la ruota anteriore destra della sua piccola BMW. […]
Fertili ministri
Ho quarantadue anni e due splendidi figli di dieci e sette. A volte con mia moglie ci diciamo che avremmo potuto farli prima: aspettavamo vanamente una sicurezza e una compiutezza che non sono mai arrivate (quindi tanto valeva…) e alla fine ci siamo decisi anche perché abbiamo famiglie unite e ragionevolmente benestanti, abbastanza da darci […]
Confessioni
Certe volte bisogna avere il coraggio di essere onesti con se stessi. Io, per esempio, questa mattina voglio fare una difficile ammissione: sono un razzista. Però anche voi dovete capirmi: ogni mattina, andando verso lo studio in motorino o in bicicletta, ne incontro davvero tanti. In corso Sempione, lungo viale Elvezia: ai semafori, a volte […]
E adesso come si fa a decidere un titolo, dopo tutto quello che si è detto?
Umberto Eco è stato, in questi anni, per me (per noi) una presenza quasi famigliare. Non per le molte volte che lo abbiamo ascoltato in conferenze, dibattiti, presentazioni. E nemmeno per qualche fugace incontro in una dimensione più personale (in uno di questi incontri, in particolare, stavo trasportando un armadio, quindi difficilmente avrei potuto soffermarmi […]
Family Miei
Come probabilmente sapete, sono padre orgoglioso di Luisa, nove anni, e Michele, sei. In questi anni mi sono fatto un’idea abbastanza precisa dei requisiti necessari a essere un buon genitore. Occorre, prima di ogni cosa, essere dotati di infinita pazienza, che questi piccoli adorabili mostri conoscono innumerabili modi per farci uscire dai gangheri. Occorre essere […]
La Casa Molteplice
L’abitare è luogo di conflitto tra permanenze e mutazioni. Se da un lato raccoglie in spazi che perdurano i gesti millenari della vita quotidiana – e con facilità si potrebbero confondere le planimetrie di una casa romana e quelle di una villa contemporanea -, dall’altro in esso si proiettano stili di vita sempre nuovi. Il […]
Polizia e pulizia (o della città come bene comune)
Ho pensato di condividere con voi alcune considerazioni in merito alla vicenda di EXPO, noExpo, tafferugli, polizia e pulizie. Non so perché io senta la necessità di avventurarmi in un terreno così scivoloso. Potrei cianciare, come al solito, di inutili suppellettili anni Ottanta. O stare zitto, come faccio troppo di rado nella vita reale e […]
L’architetto, il professore e il calciatore
Mio figlio Michele, vispo cinquenne, è un grande raccontatore di barzellette. Le migliori cominciano tutte con una terna più o meno malassortita di personaggi (c’erano un italiano, un francese e un cinese…). La nostra storiella di oggi parla di un architetto, un professore e un calciatore, ma non so mica se fa ridere… Nelle […]
Greta e Vanessa
Io non so molto, di questa storia di Greta e Vanessa. Non so se Greta e Vanessa siano state ingenue, imprudenti, avventate, incoscenti, superficiali. Forse. O forse solo generose. Non so se il loro aiuto avesse scelto una parte, e se la parte fosse quella giusta. Ammesso che sia chiaro quale sia, quella giusta. Non so cosa sia stato fatto per liberarle. Spero tutto il possibile.
Quello che mi sorprende è la virulenza degli insulti che hanno trovato ad accoglierle al loro rientro. Soprattutto il vocabolario con cui questi insulti sono costruiti. Mi sorprende scoprire che per i sallusti e per i giornali “suffragetta” sia un insulto. Come se, a settant’anni dal 1945, il voto alle donne fosse ancora un imbarazzante incidente di percorso, una bizzarria da democratici impenitenti. Mi sorprende scoprire che per i gasparri il tutto si risolva in una questione di letto. Come se l’unico vero timore è che questi barbari siano più dotati di noi (si, proprio in quel senso). Mi sorprende scoprire masse di dietrologi che svelano i rapporti di Greta e Vanessa con la CIA, il Mossad, i Templari, i Rosacroce, l’ISIS, Iside e il regno di Atlantide.
O, forse, non mi sorprende affatto.
Che barba!
La mia nonna Luisa aveva un eloquio molto colorito. Parlava (senza risparmiarsi) l’italiano ricco di contaminazioni dialettali di una milanese nata nelle case popolari, figlia di un operaio (pare socialista) invalido di guerra e andata alla scoperta del mondo. Parlava senza difficoltà le lingue, nel senso che – in presenza di uno straniero – si […]
Luoghi di culto
Si, si, signora mia, proprio qui vicino a casa nostra! Che brutta gente… anche un sacco di stranieri. Vestiti tutti strani: con quelle sciarpe e quei cappelli. Che poi, al di là di quel che fan là dentro, fuori è tutto un commercio: baracchini per mangiare schifezze, bancarelle di carabattole. Con i pullman, arrivano, altro che. Che poi io, quando parlano, non capisco niente. E se i miei bambini si ritrovano soli in mezzo a quella gente?
Capita, ad abitare vicino allo stadio…
Le donne del Nordest
Ho sempre subito il fascino delle donne del Nordest (e, con mia moglie, forse ho un po’ esagerato ad andare a Nord e a Est…). Nel mio immaginario sono donne decise, energiche, con le maniche rimboccate e il passo lungo, con i tratti duri e la erre morbida. E naturalmente belle (insomma, cosa pretendete: nell’immaginario degli uomini le donne sono sempre belle), belle di una bellezza naturale, portata con nonchalance un po’ nobile e un po’ contadina. L’immagine della Moretti che esce da questa intervista è un duro colpo a questo mito, ma confidiamo che i giornalisti, malevoli, abbiano voluto raggirarci con domande insidiose e un montaggio ingeneroso. E confidiamo, soprattutto e sempre, nelle donne del Nordest.
Litanie Mattutine
Cinque. Sono cinque: uno è lungo. Ora sei: uno lungo, uno macchia. Buongiorno signora. Sono sette: uno è lungo, uno macchia, un ristretto in tazza fredda. Ciao Amore. Un cappuccio. Sono otto: uno è lungo, uno macchia, un ristretto in tazza fredda, un cappuccio. Ecco il lungo, normale, normale, macchiato. Buona giornata. Sono quattro: uno è lungo in tazza grande. Sono cinque, uno è lungo in tazza grande, uno dec. Cazzo come piove. Ops, mi scusi signora. Sei, sono sei. Uno è lungo in tazza grande, uno dec…
Gente da Badile
Oggi diluvia, come vent’anni fa, quando le province di Cuneo, Torino, Asti e Alessandria furono colpite da una tremenda alluvione (con l’esondazione del Po, del Tanaro e di molti loro affluenti) che causò 70 vittime e 2.226 sfollati. Ancora oggi vediamo quotidianamente le conseguenze di anni di gestione scellerata del territorio, forse il bene più prezioso della nostra nazione. E non bastano (anche se aiutano) gli stivali e i badili di qualche giovane volenteroso.
Il Mito e il Coglione
Originariamente pubblicato su Il Calibro. Anche quest’anno, come ogni anno, MITO SettembreMusica accompagna il Paolone nel duro rientro dalle vacanze. E, come ogni anno, si merita un post (quasi) in esclusiva. Il festival, diretto da Enzo Restagno e nato nel 2007 – grazie al gemellaggio culturale tra Milano e Torino – come estensione del trentennale festival torinese Settembre Musica, […]
Novecentosessantanove caratteri al minuto
Originariamente pubblicato su Il Calibro. Novecentosessantanove caratteri al minuto: tanti ne sa digitare tal Carlo da Vicenza, campione mondiale di scrittura su tastiera 2014; ma saprà cosa scrivere? Stamattina, sulla porta, mia figlia guarda il fratellino pronto ad uscire ed esclama: “Sei un gallo!”. Lei intendeva l’espressione in senso letterale, giacché il Michele, fresco di parrucchiere […]
Un’epifania all’Epifania: l’ebrezza del non possesso
Originariamente pubblicato su Il Calibro. Per esempio. Per ragioni che qualunque padre-di-famiglia libero-professionista con-suoceri-lontani (ce ne saranno altri, no?) può facilmente immaginare, le mie vacanze estive sono state poco riposanti e ancor meno propizie a un seren o rapporto di coppia. Ricorrendo però quest’anno i dieci anni del nostro matrimonio, i miei genitori hanno deciso […]
Se quarant’anni vi sembran pochi: i quarantenni al potere
Originariamente pubblicato su Il Calibro. Si avvicina la fine di questo travagliato Duemilaetredici. Ma non preoccupatevi: non mi sto accingendo a uno di quei melensi bilanci esistenziali che il Paolone vi propina con frequenza. E nemmeno voglio tediarvi con i molti buoni propositi che mi appresto a disattendere. Riflettevo però sul fatto che l’anno che […]
Architetture necessarie
Il progetto in Lombardia in tempo di crisi Pare spontaneo associare l’architettura di qualità ai momenti di espansione, di crescita o di rinascita di un paese o di una regione: la mia generazione di architetti è cresciuta, per esempio, studiando l’architettura germogliata in Spagna e Portogallo nella rinascita seguita alla caduta delle dittature. Più difficile […]
La signora Giuliana e il multitasking
Originariamente pubblicato su Il Calibro. Proprio quello che avevo bisogno! esclamava, sinceramente stupita, mia nonna quando, spacchettando il regalo ricevuto, trovava ciò che ti aveva chiesto di regalarle: la sua generazione, nata in un mondo ancora contadino e passata attraverso due guerre, era intrisa di un morigeratezza che oggi faremmo fatica a praticare. La società consumistica che […]