Wayne Shorter obituary

Me lo ricordo, in particolare, una volta trent’anni fa al Castellazzo di Bollate: era da poco mancato Miles Davis e Shorter suonava con Hancock, Carter e Williams, i quattro quinti del mitico quintetto della seconda metà degli anni sessanta. Un tributo al buon Miles, naturalmente. Io muovevo i primi passi da appassionato e fu un’esperienza incredibile. Nei miei ricordi, ma non ho trovato foto, indossava un chiodo di pelle bianca lucida (Andrea, c’eri anche tu, no?), proprio tanta roba.

Un’altra volta, più recentemente, agli Arcimboldi con Christiane: un flusso ininterrotto di musica, un’esperienza lisergica aiutata forse dalla difficile digestione delle discutibili pietanze della trattoria comunista di viale Sarca, oggi temo sostituita da un non meno discutibile ma certamente meno verace sushi.

E poi i fondamentali dischi dei Weather Report, anche se ogni volta che inizia Black Market poi aspetti le notizie di Radio Pop.

Settant’anni di carriera musicale, un contributo immenso. Che la terra ti sia lieve.

Il seggio non è vuoto

In una delle molte chat che affollano il mio whatsapp di sofferenze pre-elettorali, parlando dei tanti conoscenti che stanno ipotizzando di non votare, un’amica – generosa e disinteressata militante, di quelle che si fanno i mercati con i volantini anche quando sai che perderai, anche nei quartieri di destra, anche quando piove – mi ha scritto questo.

“La politica è uno spazio di rappresentanza. Siccome il mio pensiero è collocato saldamente nell’ambito democratico-progressista, io faccio quanto mi è possibile perché questo spazio abbia la maggior rappresentanza. Se oggi in quello spazio c’è un candidato che non amo, non è un buon motivo per ridurlo. Se non voto, quello spazio verrà occupato da un altro pensiero distante dal mio, è matematico… I seggi al parlamento li occupano tutti, non rimangono vuoti. Le persone forse si immaginano così: che il seggio rimanga vuoto a simboleggiare il non voto, la loro protesta. Ma non è così: quel seggio sarà occupato da altri, probabilmente da un fascista.”

È un pensiero semplice e chiaro, senza sottotesti moraleggianti. Certo, in qualche misura rimane nella dimensione del “voto utile” che molti comprensibilmente non ritengono (piú) praticabile, ma a me – forse anche in ragione della credibilità di chi lo esprimeva – ha colpito molto, e quindi ho pensato di condividerlo.

In treno

Il treno è quello della mattina del lunedì: un po’ presto, ma nulla di terribile, se non fosse lunedì. Il tragitto è breve per tutti: il convoglio parte da Milano Centrale e arriva a Torino Porta Nuova, anche rimanendo a bordo dalla prima all’ultima fermata, il viaggio dura poco più di un’ora. Eppure il giovane signore davanti a me ha il portatile aperto, hard-disk e mouse collegati: subito al lavoro. Ma, dopo questi giorni di vento, la pianura risplende sotto a un cielo di un azzurro irreale. Difficile resistere. E così, pur mantenendosi ancorato alla realtà stringendo saldamente il mouse sul tavolino, dito indice leggermente sollevato pronto a sparare inesorabili click, il giovane signore guarda rapito il paesaggio che scorre al nostro fianco, come un bambino che si è ritrovato ai banchi di scuola ma ancora sogna le infinite partite di pallone delle vacanze appena concluse. Incredulo, come tutti noi, che l’estate sia finita e e che un altro anno se ne sia andato.

Vent’anni di Polimì

Ho messo piede per la prima volta in un’aula del Politecnico di Milano come assistente (cultore della materia, si diceva allora) nel settembre del 2002, vent’anni fa. Fu tutto un po’ un caso: l’amico Camillo che, mistificando come solo lui sa fare la realtà, mi convinse a fare un dottorato, il buon Remo Dorigati che […]

Nuovo Cinema Resegone

Alla fine degli anni Ottanta ero ragazzo e in estate davo una mano nella colonia estiva che la mia famiglia gestiva in una valle bergamasca. Sospeso a mezza via, un po’ facevo l’adulto e un po’ il bambino.  Una delle prime attività “da grande” che mi furono assegnate, oltre a fare l’arbitro delle partite di […]

Lévi-Strauss e Leroy Merlin

Ho sempre avuto un rapporto complicato con l’università. Se, da un lato, la tensione verso la ricerca e la docenza hanno sempre fatto capolino, fin da studente, nel corso della mia vita, dall’altro la mia irrequietezza e insofferenza mi hanno spinto a lanciarmi subito nella professione, aprendo da neo-laureato (che incoscienza!) una specie di studio […]

Ne usciremo migliori?

Ecco il solito pensiero non richiesto, e come sempre un poco avventato, questa volta a partire dalla vicenda del tennista Djokovic bloccato alla frontiera (virtuale) australiana e poi forse alla fine ammesso nonostante le rigidissime regole di quel paese. Non mi interessa qui tanto il tema vax o no vax, quanto il radicarsi dell’idea che […]

Primule e primavere

Supponiamo stiate passeggiando su un prato o in un bosco di mezza montagna, nella zona temperata boreale. Supponiamo che sia l’inizio della primavera, o anche il pieno di un inverno mite. Facilmente allora vi imbatterete in una Primula vulgaris, quegli eleganti e sorprendenti fiorellini gialli pallidi che per macchie o solitari compaiono tra l’erba o […]

I libri del 2021

Eccomi anche quest’anno a raccontarvi cosa ho letto, avendo scoperto che per alcuni i voi questo è un appuntamento gradito. Anno complicato, il Duemilaeventuno, pieno di sorprese e cambi di direzione, situazioni complesse e nuove cose da imparare. Conseguenza inevitabile, ho letto poco, molto meno del solito. L’anno è cominciato bene, con Don Winslow, passione […]

Per Corinna

Qualche giorno fa il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano ha organizzato un ricordo di Corinna Morandi a un anno dalla sua scomparsa. Gennaro Postiglione mi ha coinvolto per un piccolo intervento e gliene sono grato: ricordare Corinna è stato prima di tutto un grandissimo, benché tristissimo, piacere. Qui di seguito […]

Le delizie del baretto

– Com’è che ti chiami?
– …
– Facciamo: Sergio.
– …
– Sai cosa vuol dire Sergio in Italiano?
– …
– Sergio: quando torni a Shangai, vengo con te.
– …
– E sì: devo sco***mi un sacco di cinesi.
– …
– Prova a dire “Ramarro”
– “Lamallo”
– E no: “erre”, non “elle”! Devi fare pratica. Ripeti con me: “Tr**a”
– “Tloia”

[suona un telefono]

– È mia madre. Pronto? Ciao mamma. Sí tutto bene. Sono qui al bar con il mio compagno di laboratorio, è cinese. Saluta.
– Buongiolno signola
– E no: “erre”, non “elle”… Devi fare pratica!
– Tloia!
– No mamma, non dice a te. Sí, sto attento. Va bene mamma. Ciao Mamma. Ciao. Ciao.
– Ti saluta mia mamma.
– …
– Ma tu cosa hai visto in Italia?
– …
– Ma preferisci la Cina o il Giappone?
– …
– Adesso ti spiego come si saluta.

– Paolo, guarda che è tardi: dobbiamo andare.
– Tloia.

(grazie a Francesca per avermi aiutato a raccogliere questa preziosa testimonianza etnografica e a Valeria per averci garantito la copertura facendo finta di parlare con noi)

Le mattine juliaroberts

Ma anche a voi capitano le mattine juliaroberts?  Ma sì, dai, quelle mattine che quando suona la sveglia vi sembra di tornare da un viaggio intercontinentale, che quando vi guardate allo specchio vi rendete conto che non sono tanto i capelli a essere spettinati, è proprio l’anima. Quelle mattine in cui poi con una lunga […]

Genova per me

Non ero a Genova in quei giorni di luglio di venti anni fa. Non ero a Genova per tante ragioni e per nessuna in particolare. Non ero a Genova perché – benché per molti aspetti mi sentissi vicino alle ragioni che lí avevano portato tanti ragazzi – in quell’ambiente mi sentivo fuori luogo, chissà perché. […]

Conferenza Nazionale degli Ordini

I giorni scorsi si è tenuta a Roma la Conferenza Nazionale degli Ordini. Era un’occasione speciale per tante ragioni diverse. Prima di tutto perché era la prima volta dopo un anno (e che anno…) in cui ci incontravamo davvero, di persona, facce-sguardi-corpi-tempimorti-chiacchiere-sogni-pettegolezzi-battute-idee, senza il glaciale filtro del monitor di un computer, senza lo sterile isolamento […]

Ok, boomer

Ho piano piano capito che scrivere su questo blog ha su di me un effetto taumaturgico: è come se – descrivendo situazioni, esponendo bislacche teorie, raccontando disavventure – ne mitigassi il potenziale tossico, ne esorcizzassi il potere negativo e ristabilissi un (precario) equilibrio. La cifra di solito è quella ironica, l’afflato è quello di trovare […]

Moneo (2)

Il dottorato di ricerca, che ho frequentato tra il 2002 e il 2005 al Politecnico di Milano giusto dopo il servizio civile svolto facendo il bidello in una scuola materna, mi ha insegnato molte cose. Alcune più ovvie e istituzionali, altre meno. Tra le seconde: lo scarsissimo valore del mio tempo; l’alta probabilità che uno […]

Costruire nuova comunità

Negli ultimi anni abbiamo speso il termine periferia con profusione, cercando di descrivere un fenomeno fuori dal nostro controllo: preoccupandoci, condannando, pianificando, dedicando politiche e finanziamenti, sperando di rammendare. L’abbiamo speso fino a consumarlo. Ma cosa vuol dire, oggi, costruire in periferia? CN l’Hub, l’edificio progettato da Sonia Calzoni per la ONLUS Comunità Nuova di […]

Il dio padano del viaggio

Da quello che abbiamo potuto comprendere, le popolazioni che abitavano la fascia pedemontana della Pianura Padana adoravano diverse divinità, ciascuna dedicata a vegliare su specifici aspetti della vita quotidiana. Riteniamo in particolare che in questo pantheon fosse presente un dio preposto a proteggere i viandanti e, più in generale, a vegliare sui viaggi. A tale […]

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