Questo è piatto che potrebbe facilmente risultare artificioso, nel suo inseguire sapori e colori da tempo in disuso; sarà tua cura prepararlo con materie prime sincere (tra le altre un po’ di sana ironia) e presentarlo in un contesto adeguato. Per una più facile comprensione nella ricetta ho parlato di Taleggio, formaggio lombardo diffuso e facilmente reperibile, specialmente quello della Valsassina, anche se io in questo piatto utilizzo lo Stracchino (Strachì), taleggio della Valle Imagna, molto simile per aspetto a quello più famoso ma che da questo si differenzia per essere lavorato a pasta cruda. Da accompagnare, forse, con un valtellinese Sfursat o, volendo strafare, con un Amarone della Valpolicella.
Ricetta tratta da Mangiare è innocente: 30 ricette per i miei primi trent’anni.
Ingredienti
- 180g di farro
- 2 pomodori da sugo ben maturi
- 100g di Lardo affettato
- 1 Spicchio di aglio
- Rosmarino fresco, olio extravergine d’oliva e sale
Preparazione
Tosta per pochi minuti il farro in una pentola ben calda, aggiungi poi abbondante acqua bollente già salata. Lascia bollire a fiamma moderata fino a cottura quasi completa (circa 45 minuti). Prepara un battuto con metà del lardo, aglio, abbondante rosmarino e un poco di olio. Scalda e soffriggi leggermente il battuto in un tegame di grandi dimensioni, aggiungi il farro scaldato e, poco dopo. i pomodori a dadini e porta il farro a completa cottura. Su piatti tiepidi prepara un letto di Taleggio, su di esso poggia il farro a formare un tortino e ricopri il tutto con il resto del lardo a fette e con un ciuffo di rosmarino. Servi ben caldo.