È tutto pronto. Dopo mesi di lavoro, possiamo finalmente condividerlo.
“Lo Zaino dell’Assessore” non è solo un film. È un racconto politico e umano. È Torino vista attraverso il filtro del sogno, della fatica e della speranza.
Con la regia di Luca Guadagnino e la sceneggiatura di Charlie Kaufman, la fotografia di Darius Khondji e la musica originale di Teho Teardo, prende vita una storia sospesa tra urbanistica, responsabilità e zaini dimenticati.
Protagonista: Mark Ruffalo, affiancato da Anne Hathaway, Nicholas Hoult, Jenna Ortega, Elle Fanning, Frances McDormand, Cate Blanchett, Tilda Swinton, Emily Blunt, Gael García Bernal e tante altre stelle.
Lo zaino dell’assessore: perché il futuro della città pesa più di quanto sembri!
NEI CINEMA IL 1° APRILE

Sinossi
Torino, oggi. Quando un uomo di mezza età (Mark Ruffalo) viene inaspettatamente nominato assessore all’urbanistica, si trova catapultato in un mondo complesso e imprevedibile. Senza una precedente esperienza politica, l’assessore deve affrontare le sfide di una città che cerca di bilanciare tradizione e modernità, risanare il passato e costruire un futuro.
La storia segue il primo anno del suo mandato, in cui l’assessore cerca di costruire una squadra capace di affrontare le enormi responsabilità del ruolo. Dalla pragmatica e competente capa dello staff (Anne Hathaway), al riservato e brillante tecnico (Nicholas Hoult), alla giovane e determinata staffista (Jenna Ortega), fino alla visionaria consulente urbanista (Elle Fanning), ogni membro del team porta qualcosa di unico, ma anche tensioni e conflitti.
Mentre iniziano ad arrivare i primi risultati, il peso delle sfide si fa sempre più schiacciante. La metafora dello zaino, che il protagonista porta simbolicamente con sé e continuamente dimentica nei luoghi più disparati, diventa il filo conduttore della storia: un oggetto che rappresenta il peso delle aspettative, dei compromessi e delle responsabilità, ma anche la speranza per un futuro migliore.
Attraverso momenti di scoraggiamento e crisi personale, l’assessore ritrova la forza di andare avanti grazie alla sua squadra e alla sua famiglia, che lo segue da Milano: la moglie (Frances McDormand), la figlia diciottenne (Thomasin McKenzie) e il figlio quindicenne (Walker Scobell). Il film si conclude con una nota di ottimismo realistico, mostrando come anche piccoli cambiamenti possano gettare le basi per un futuro più luminoso.