Anelo assembramenti. Desidero vedere labbra: sorridenti, imbronciate, provocanti, anodine. Necessito stringere mani: quando mi presento, quando incontro, quando raggiungo un accordo, quando consegno un diploma. Voglio dare e ricevere abbracci e pacche sulle spalle. Accostare guance e schioccare baci. Voglio portarmi a casa la sera l’odore delle persone che ho incontrato.
Abbiamo fatto e faremo quello che è necessario, ma è collaborazione e non collaborazionismo: torneremo quelli di prima, ma non gli stessi, più furbi; saremo più severi con chi ha permesso giungessimo a tanto (tagliando, sperperando, sottraendo, malgovernando) e coscienti del valore supremo del sorriso di uno sconosciuto e dell’abbraccio di un non-congiunto.
Lo dobbiamo ai nostri padri e ai loro ingenui ideali ma lo dobbiamo soprattutto ai nostri figli e al loro (e nostro) futuro.
(Mi fa incazzare, Bifo, quasi sempre, quando lo leggo e spesso non sono d’accordo con le sue conclusioni, ma ti regala sempre l’utile privilegio di un’analisi spietata condotta da un punto di vista inatteso, leggetelo:
http://effimera.org/il-sistema-psico-immunitario-della-generazione-proto-digitale-di-franco-bifo-berardi/ )