Come vi ho già raccontato, abito da alcuni anni (anni che, incredibilmente, con il passare del tempo, aumentano) in un quartiere sperimentale costruito nel dopoguerra, noto con il nome di QT8. Sarebbe troppo lungo spiegarvi, qui e ora, cosa sia il Quartiere della Triennale Ottava (QT8, appunto); per proseguire nella lettura vi basti sapere che si tratta di un quartiere modello progettato e costruito nel dopoguerra per sperimentare a tutte le scale (urbanistica, architettonica, tipologica e tecnologica) nuove e migliori forme per abitare in città. A sessant’anni dalla sua costruzione, il quartiere sta benone ed è un posto meraviglioso dove vivere. Se poi siete proprio curiosi, potete avere maggiori notizie qui, qui e qui.
Ho sempre amato molto i rumori dei fumetti. Quelle (pseudo) onomatopee che sottolineano gli eventi con grandi scritte colorate che ne riproducono, secondo un complesso sistema di convenzioni, i rumori. Sono scritte spesso bellissime, regno della tipografia più sperimentale, e rappresentano forse uno degli aspetti più innovativi dei fumetti. BANG! c’è scritto sulla bandierina che esce, assai poco minacciosa, dalla pistola dello scalchignato malvivente, BOOM! fa la bomba, con aria innocente. CRASH! fanno gli oggetti esplodendo in mille pezzi, GULP! dice il personaggio stupito dagli eventi, SNIFF! il tapino disperato per gli stenti. SPALSH! è un tuffo nelle acque più profonde, BROOM! il bolide che parte a rompicollo. SLAM! fa la porta che sbatte all’improvviso. SOB! la delusione per il destino (cinico e baro).
In maniera sospettamente anticipatoria, i miei preferiti sono sempre stati Mumble mumble e Bla bla.
Vero capolavoro dell’onomatopea, ma anche della tipografia, dello swing e dell’ipocrisia-anni-Sessanta, erano i combattimenti di Batman e Robin nell’indimenticabile versione televisiva dell’ABC. Venne poi il D’oh! di Homer Simpson, forse unica vera innovazione da allora.
Gli abitanti del QT8 fanno dei rumori curiosi. Quando vanno in giro fanno FSHHH! con le loro biciclette, DRIN DRIN! fanno con i campanelli per chiamarsi dalla strada alle finestre. CIAO! fanno le mamme e i papà quando si incontrano per strada tornando dalla scuola, SOB! gli automobilisti di passaggio rimbalzando sopra a i dossi (e SNIFF SNIFF all’idea che ci siano quartieri dove non sono graditi). E, quando vogliono cambiare il mondo, i supereroi del QT8 fanno UASP!.
Uasp! è una grande festa che ogni anno (da cinque anni) si tiene (dentro e intorno) alla Scuola Elementare M. L. King, delizioso edificio di Arrigo Arrighetti.
Come recita la locandina, Uasp! è organizzato dai Gruppi di Acquisto Solidale della zona (Gasd’8, Gastella, Gaspita!, Gas Trenno, Gas 77, Gas Dolci, Gas Quarto Cagnino, Gaspaccio, SeiGas) e dall’associazione Equa-mente, in collaborazione con il Consiglio di Zona 8, la Dirigenza e il Consiglio dell’Istituto Comprensivo Luigi Cadorna, il Comitato Abitanti e Amici del QT8.
Con questa festa, i Gruppi di Acquisto Solidale si raccontano alla città. Intorno a un nucleo di spazi informativi e banchetti dei produttori che riforniscono i GAS, si svolgono una serie di iniziative. Quest’anno c’erano molte attività per i piccoli (letture, laboratorio di goloserie, laboratorio di pasta fresca, laboratorio di Pigotte dell’Unicef), c’erano trattamenti shiatsu gratuiti (con il Centro Studi Shiatsu Hakusha), c’era Pao con i suoi pinguini e c’era il temutissimo itinerario architettonico “quattro passi al QT8”, tenuto dal sottoscritto con l’aiuto della sua logorrea.
Ogni anno, a un certo punto, nella bellissima rotonda della scuola, parte il concerto dell’orchestra della scuola media a indirizzo musicale Gaetano Negri e, in rapida sequenza, l’assalto all’aperitivo solidale.
Al pomeriggio, la Scuola Italiana Nordic Walking Milano accompagnava volenterosi camminatori lungo il Percorso Montestella, e l’associazione degli Amici del QT8 scortava grandi e piccini, tutti in bici, lungo il percorso che si vorrebbe trasformare in un grande anello per la bicicletta e per i runner.
E poi: un mercatino vestiti di seconda mano, il servizio di ciclofficina (gestita da REcicli), la consegne della spesa a domicilio (UBM Urban Bike Messengers)
Niente di straordinario, direte voi. Ma questo è il trucco. Quello che si vorrebbe fare è proprio cambiare l’ordinario. Vi pare poco?
Da architetto e da studioso, non ho mai amato chi teorizza la possibilità di influenzare il comportamento delle persone attraverso l’architettura: ho sempre colto, in queste ipotesi, un misto di protervia e di paternalismo, con un amaro e persistente sapore di dittatura sullo sfondo. È però facile argomentare, al contrario, la pessima influenza sulle persone di alcune solenni porcherie urbanistiche e architettoniche. Francamente, non credo sia nel potere di architetti e urbanisti cambiare il mondo; credo, piuttosto, che noi professionisti della trasformazione dello spazio dobbiamo metterci al servizio del mondo, facendo del nostro meglio perché sia un bel posto dove vivere. Al QT8, però, il dubbio ti viene: vorrai mica che Bottoni e gli altri ci abbiano resi tutti migliori?