Latte a la créme

Quasi nulla ha senso in questa ricetta: non il nome, che mischia italiano e francese con il mirabile esito di produrre una frase che non vuol dire nulla in nessuna delle due lingue; non l’apporto calorico, degno di un difensore di rugby all’ingrasso; men che meno l’abitudine di consumarlo alla fine di pantagruelici pasti festivi, come noi si è sempre fatto. Eppure si tratta di una gustosissima e sacra tradizione della mia famiglia cui io sono profondamente legato: si narra che il mio bisnonno giometra altro non facesse, in termini di faccende domestiche, se non preparare lo squisito Latte a la créme ad ogni festa comandata, e, ma qui ci sperde nei fumi della leggenda, che come lui i suoi avi prima di lui. Certo mia nonna, di cui mi avete già lungamente sentito parlare, primogenita di cotanto padre, prosegue diligentemente la tradizione allietandoci ogni Natale ed ogni Pasqua con questa leccornia. Ed eccoci quindi inconsapevoli depositari di una tradizione che già si è fatta centenaria, avendo attraversato, a essere prudenti, perlomeno gli ultimi due secoli. Gustalo quindi, che è sublime, e metti a tacere la tua coscienza dietetica, che qui si tratta di preservare la Cultura Materiale.

Ricetta tratta da Mangiare è innocente: 30 ricette per i miei primi trent’anni.

Ingredienti

  • 8 rossi d’uovo
  • 20 g di cacao amaro
  • 150 g di zucchero
  • 700 ml di panna
  • 150 ml di latte

Preparazione

Sbatti a lungo con l’aiuto di un frullatore a immersione i tuorli d’uovo con lo zucchero e i cacao, poi aggiungi la panna ed il latte. Cuoci il tutto a fuoco bassissimo mescolando continuamente fino alla presa del bollore (se hai un termometro, l’ideale sono 82°C); spegni immediatamente, travasa in una zuppiera in ceramica fredda e lascia raffreddare a temperatura ambiente. Lascialo poi qualche ora nel frigorifero e servilo con un dolce di forno a tuo piacere (è ottimo con panettone, pandoro e colomba).

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