Aldo dice ventisei per uno

Ecco, lo sapevo.

Eppure mi ero ripromesso di non farlo: quando ho iniziato a scrivere questo blog, avevo deciso che mai avrei parlato di architettura e meno che mai di cose serie. Quantomeno apertamente.

E poi ci sarebbe, in arretrato, la questione del figlio di Bin Laden. E quella della nostalgia.

Ma la tentazione è troppo forte: quando mi ricapita un Venticinqueaprile di lunedì? (Nel 2016, direte voi. Ma era una domanda retorica, no?)

È che in questi giorni ne ho lette davvero troppe. Sentite no, per fortuna, che sono in visita alla famiglia austriaca.

Ora: io non sono uno storico; né un politico; né uno storico della politica. Però sono un Cittadino, questo qualche diritto di dire la mia dovrebbe darmelo. Poi vedete voi, se vale la pena darmi retta oppure no.

Partigiani sfilano per le strade di milano

Da un po’ di tempo a questa parte torna puntuale, ogni anno, la contro-retorica della festa che non è di tutti, della festa di parte. Ora, se l’italiano non è un’opinione, i partigiani così si chiamavano, perché una parte l’avevano scelta. Questo è ovvio, e il discorso mi sembra chiuso.

Allora si passa alla famosa storia delle due parti che si equivalgono, dell’onore dei vinti, della pacificazione che smussa ogni differenza.

Per esempio un tale, raro esempio di “ex autore” di una legge, dice che “non si debbono tacere i limiti e le ombre” della Resistenza. Ora: la guerra è un cosa tremenda, cava dagli uomini il peggio che ci sia. L’unica cosa buona della guerra, sarebbe non farla proprio. Quando si è in guerra, difficile che non ci siano limiti e ombre.

Ma questa storia delle parti che si equivalgono, proprio non riesco a digerirla.

C’è qualcuno che difende un regime, ormai morente, che ha ammorbato l’Italia per vent’anni e che ha consegnato il Paese nelle mani del terribile alleato nazista.

C’è qualcun’altro che, superando le differenze (c’erano cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti, monarchici, anarchici e chissà cos’altro), si unisce per liberare la patria e fondare una nuova Repubblica.

Come cavolo fa a non esserci una parte giusta?!

Per merito e buona sorte, e con una importante mano degli Alleati, ha vinto la seconda.

Se così non fosse, non saremmo qui racontarcela.

Almeno, credo.

Nel dubbio, ai miei figli continuo a cantare fischia il vento, urla la bufera, scarpe rotte eppur bisogna andaaar…

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